Castello Baronale

Castello Baronale Boncompagni Ludovisi è inserito nella Rete delle Dimore Storiche del Lazio

Immagine principale

Descrizione

Il Castello Baronale di Riano sorge su uno sperone di tufo, nel borgo antico, affacciato sulle valli circostanti. È composto da tre livelli, con una piccola corte centrale, una torre di origine medievale, a pianta quadrata su basamento a scarpa, inglobata nella struttura e posta sull’angolo sud-est, e tre torri cilindriche. All’esterno è circondato su tre lati da un giardino pensile o belvedere.
L’esistenza di un Castrum Rajani è documentata già nel 1159 e, nell’affresco dell’abside della Chiesa di S. Giorgio, datato al 1400, il castello è rappresentato come appare ancora oggi.
Nel XIII secolo fu affidato al monastero di S. Paolo fuori le Mura e tra XIV e XVI secolo la sua proprietà fu contesa tra i monaci e la famiglia Colonna.
Dal 1527 passò nelle mani di famiglie come gli Spinola, i Gaddi e i Cesi ed entrò poi a far parte del patrimonio del cardinale Pier Donato Cesi, che avviò nel borgo una serie di cantieri affidandoli a Giovan Domenico Bianchi e Martino Longhi il Vecchio. Al primo si deve il progetto del Palazzo Baronale, costruito sul fianco meridionale del castello.
Nel 1710 Francesco Maria Ruspoli, principe di Cerveteri, diventa il nuovo marchese di Riano e i Ruspoli avviarono importanti lavori di restauro del borgo e probabilmente del castello, affidando i lavori agli architetti Giovanni Battista Contini (allievo di Gian Lorenzo Bernini) e di Giovanni Battista Gazzale.

Nel 1819 il feudo di Riano sarà venduto ai Boncompagni Ludovisi, che doneranno infine tutti i loro possedimenti al Comune.

La facciata principale, in tufo, ha un profilo asimmetrico determinato dalle due torri, una rettangolare e una circolare, agli angoli opposti dell’entrata, e un portale monumentale in conci di tufo, a bugnato liscio.

Dall’atrio coperto si accede a sud alla torre quadrangolare, in blocchi di tufo irregolari, con un ambiente con volta a padiglione su ogni livello. A nord dell’atrio si trovano tre vani comunicanti, due dei quali conservano volte a crociera decorate ad affresco, con motivi a grottesche e paesaggi datati al XVI secolo. Dal terzo ambiente si accede al cortile interno e dal quarto alla prima torre. Dal cortile si accede alla terza torre adibita a cappella e decorata ad affresco con Madonna e Bambino e finte specchiature in marmo (XVI e XVIII sec.), ai vani sotterranei di servizio e al giardino pensile.

Gli ambienti presenti al piano nobile (secondo livello) sono disposti lungo i corpi di fabbrica di raccordo tra le quattro torri. Tutti questi ambienti sono comunicanti e ruotano intorno a scala principale e cortile interno. Al terzo livello i vani riprendono la disposizione del piano terra. Un utile forno a legna è presente nell’ambiente Ovest.

Modalità di accesso:

Indirizzo

Pagina aggiornata il 18/11/2024