Erano 335…
Civili, militari, prigionieri, detenuti, ebrei barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per l'attentato partigiano di via Rasella.
Seguiranno goffi tentativi di occultamento dell’eccidio e un comunicato stampa dell’Alto Comando Tedesco:
“E’ necessario stroncare l’attività di questi banditi - rif. attentato di via Rasella – e PER OGNI TEDESCO AMMAZZATO, DIECI COMUNISTI-BADOGLIANI SARANNO FUCILATI. L’ORDINE E’ GIA’ STATO ESEGUITO”.
Gli ergastoli successivi dei gerarchi nazisti, non cancellarono un crimine così spietato e disumano che, per la sua efferatezza, ha reso questo tragico episodio l’emblema dell’occupazione tedesca a Roma.
Si dice che il tempo aiuti ad addomesticare i dolori.
Ma non è sempre così.
Il tempo non lenisce ferite storiche di così immensa portata, che segnano profondamente un intero Paese.
Sono passati 78 anni e il massacro delle Fosse Ardeatine, frutto velenoso dell’odio razziale, rimane una delle giornate più buie dell’Italia, che sporca la storia del Novecento.
E’ nostro dovere ricordare e omaggiare le vittime impegnandoci, con maggior vigore, nel perseguire politiche di rispetto, solidarietà e pace.